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Il principio biologico e spirituale
05 agosto 2023
Quando riusciamo ad ammettere, ad accettare, a intuire che la vita non comincia e finisce nella rappresentazione formale e sensoriale, nelle storie che ci raccontiamo, nelle identità che assumiamo.
Quando cominciamo a capire che la realtà che incontriamo nasconde un disegno di portata molto più significativa, che è il disegno dell’anima.
Quando abbiamo compreso questo siamo pronti per un altro viaggio, per un’altra storia, siamo pronti per la vita, per le sue meravigliose rivelazioni e sorprese.
Per “principio biologico e spirituale” intendo esattamente questo disegno e questo mistero. Sono solito cercare di stimolare la consapevolezza delle persone dicendo che nessuno si alza al mattino pensandosi “materia ed energia”, eppure è quanto di più reale esiste in noi. È molto difficile quindi che ci si preoccupi di conoscere e considerare leggi e codici dell’una e dell’altra, e del loro interagire.
Materia come corpo, organi, metabolismo.
Energia come pensieri, emozioni, stati d’animo.
Il tutto in una connessione interdipendente dove l’una influenza l’altra e viceversa.
Questo principio, conservativo da una parte, evolutivo dall’altra lo troviamo come ragione di fondo di ogni sofferenza e sta ad indicare, sempre, il mancato rispetto di quelle leggi e di quei codici.
Nessuno più riesce a vedersi e a pensarsi per quello che è veramente e cioè una magnificenza divina, men che meno possiamo contemplare il disegno di quell’anima e di quella coscienza.
Riusciamo a malapena a dare una descrizione sommaria di noi tra età anagrafica, domicilio, professione e qualche convinzione e bizzarria, spacciate per carattere o per propria verità inconfutabile, la propria idea sulla vita.
Il mondo dentro è pieno di paure, sensi di colpa, rabbia, ed è pervaso da una latente sensazione di smarrimento e solitudine, anestetizzata in mille modi, con mille compensazioni. Tutti noi prendiamo per buono quello che siamo e quello che sentiamo, solo dalla parte più superficiale del suo manifestarsi.
La vita va oltre le rappresentazioni formali e sensoriali.
C’è un disegno dell’anima che si manifesta nelle leggi della materia e della spiritualità.
Molto difficile – dicevamo – vedere il resto, vedere il tutto, vedere il disegno che sta dietro. Eppure tutto, proprio tutto, spinge per aprirci gli occhi, per affidare alla coscienza il destino di quell’anima, anzi, siamo qui unicamente per questo, per scoprirlo e per viverlo nella bellezza del suo manifestarsi spontaneo in ogni istante e in tutte le sue forme.
Non sto dicendo che sia una passeggiata, la fine della sofferenza o la pace dei sensi, ma semplicemente che la vita s’impara vedendola anche nei suoi significati più sottili, più spirituali e quindi ogni moto verrà accolto e benedetto perché, se si manifesta, fa parte del nostro piano e di ciò che l’Universo ha predisposto per la nostra realizzazione.
Alla fine saremo, e staremo, negli stessi accadimenti di come si rivela questo piano della realtà, della personalità, della storia, ma con un altro occhio, con un’altra attenzione, con un’altra sensibilità. Vivremo di contemporaneità, ma aperti all’esperienza del profondo, al significato intimo e simbolico degli accadimenti, capaci di contemplare e seguire quel senso che guarda, e ci vuole portare, verso la libertà e il rispetto delle leggi della “materia” e della spiritualità.
Libertà da tutti quei condizionamenti e luoghi comuni che tanto offendono la nostra costituzione e tanto ci impediscono di andare verso l’amore e il senso di comunione con il tutto da cui veniamo e di cui facciamo parte.
Corrado Ceschinelli
Psico-Sociologo, Life Coach, Formatore. Autore del libro “Codice Vitariano”
05 agosto 2023
Quando riusciamo ad ammettere, ad accettare, a intuire che la vita non comincia e finisce nella rappresentazione formale e sensoriale, nelle storie che ci raccontiamo, nelle identità che assumiamo.
Quando cominciamo a capire che la realtà che incontriamo nasconde un disegno di portata molto più significativa, che è il disegno dell’anima.
Quando abbiamo compreso questo siamo pronti per un altro viaggio, per un’altra storia, siamo pronti per la vita, per le sue meravigliose rivelazioni e sorprese.
Per “principio biologico e spirituale” intendo esattamente questo disegno e questo mistero. Sono solito cercare di stimolare la consapevolezza delle persone dicendo che nessuno si alza al mattino pensandosi “materia ed energia”, eppure è quanto di più reale esiste in noi. È molto difficile quindi che ci si preoccupi di conoscere e considerare leggi e codici dell’una e dell’altra, e del loro interagire.
Materia come corpo, organi, metabolismo.
Energia come pensieri, emozioni, stati d’animo.
Il tutto in una connessione interdipendente dove l’una influenza l’altra e viceversa.
Questo principio, conservativo da una parte, evolutivo dall’altra lo troviamo come ragione di fondo di ogni sofferenza e sta ad indicare, sempre, il mancato rispetto di quelle leggi e di quei codici.
Nessuno più riesce a vedersi e a pensarsi per quello che è veramente e cioè una magnificenza divina, men che meno possiamo contemplare il disegno di quell’anima e di quella coscienza.
Riusciamo a malapena a dare una descrizione sommaria di noi tra età anagrafica, domicilio, professione e qualche convinzione e bizzarria, spacciate per carattere o per propria verità inconfutabile, la propria idea sulla vita.
Il mondo dentro è pieno di paure, sensi di colpa, rabbia, ed è pervaso da una latente sensazione di smarrimento e solitudine, anestetizzata in mille modi, con mille compensazioni. Tutti noi prendiamo per buono quello che siamo e quello che sentiamo, solo dalla parte più superficiale del suo manifestarsi.
La vita va oltre le rappresentazioni formali e sensoriali.
C’è un disegno dell’anima che si manifesta nelle leggi della materia e della spiritualità.
Molto difficile – dicevamo – vedere il resto, vedere il tutto, vedere il disegno che sta dietro. Eppure tutto, proprio tutto, spinge per aprirci gli occhi, per affidare alla coscienza il destino di quell’anima, anzi, siamo qui unicamente per questo, per scoprirlo e per viverlo nella bellezza del suo manifestarsi spontaneo in ogni istante e in tutte le sue forme.
Non sto dicendo che sia una passeggiata, la fine della sofferenza o la pace dei sensi, ma semplicemente che la vita s’impara vedendola anche nei suoi significati più sottili, più spirituali e quindi ogni moto verrà accolto e benedetto perché, se si manifesta, fa parte del nostro piano e di ciò che l’Universo ha predisposto per la nostra realizzazione.
Alla fine saremo, e staremo, negli stessi accadimenti di come si rivela questo piano della realtà, della personalità, della storia, ma con un altro occhio, con un’altra attenzione, con un’altra sensibilità. Vivremo di contemporaneità, ma aperti all’esperienza del profondo, al significato intimo e simbolico degli accadimenti, capaci di contemplare e seguire quel senso che guarda, e ci vuole portare, verso la libertà e il rispetto delle leggi della “materia” e della spiritualità.
Libertà da tutti quei condizionamenti e luoghi comuni che tanto offendono la nostra costituzione e tanto ci impediscono di andare verso l’amore e il senso di comunione con il tutto da cui veniamo e di cui facciamo parte.
Corrado Ceschinelli
Psico-Sociologo, Life Coach, Formatore. Autore del libro “Codice Vitariano”